Scattava dall’ottava casella della griglia di partenza Valentino Rossi – la stessa piazza del successi del Qatar e di Phillip Island, e risale la classifica liberandosi giro dopo giro degli avversari che lo precedono, fino ad arrivare al numero 1, Marc Marquez in fuga in testa alla gara. Forte di una scelta gomme al posteriore diversa da quella dello spagnolo Rossi recupera oltre 4 secondi allo spagnolo e a tre giri dalla fine il duello è diretto.
Valentino Rossi studia Marquez e l’uno in scia all’altro danzano un tango con casché per lo spagnolo. Il campione in carica incrocia la traiettoria e dà una sportellata al pesarese. Rossi forza e si riporta al comando, ma Marquez resiste e tocca il posteriore del pesarese, cadendo all’ultimo giro. Valentino Rossi a pista libera coglie così la seconda vittoria stagionale, la numero 110 in carriera. “Sono veramente dispiaciuto per l’incidente con Marc” ha commentato a caldo il pesarese, “Spero stia bene. Avevo il passo, sapevo che Marc era avanti, la scelta delle gomme ha premiato”. Festa sul podio con la maglia numero 10 dell'ex Pibe de Oro e poi nel dopo-gara canticchiando il ritornello del corazon che batte perché "oh, mamma, ho visto Maradona"
Valentino Rossi e Yamaha [Stagione 2013]
lunedì 20 aprile 2015
sabato 4 aprile 2015
Valentino Rossi nella leggenda!
Icona indiscussa delle due ruote, Valentino Rossi ha trasformato la passione per le moto trasmessa da babbo Graziano in una carriera costellata da una serie incredibile di record e successi. Ad oggi è l’unico pilota ad aver vinto il titolo mondiale in quattro classi differenti del mondiale (125cc, 250cc, 500cc e MotoGP) e l’unico a vincere con le categorie 500cc, 990cc e 800cc. Dopo il successo sulla Honda NSR 500 2 tempi nel 2001, il Dottore ha dominato l’era 4 tempi in sella alla Honda RC211V, per poi passare alla Yamaha nel 2004, diventando anche il primo pilota a vincere due gare consecutive con due moto diverse. Nel 2011 il passaggio in Ducati, nel 2013 il ritorno in Yamaha dove ritrova il compagno di squadra Jorge Lorenzo e la vittoria ad Assen in una stagione chiusa con il quarto posto nel mondiale. Il 2014 è l’anno del riscatto del Dottore che ritrova la vittoria a Misano e Phillip Island e con 11 piazzamenti a podio conclude la stagione con il secondo posto nel mondiale. Quindi l'ultima straordinaria vittoria messa a segno nel GP del Qatar che porta il bottino del nove volte iridato sempre più vicino al record assoluto di Giacomo Agostini.
Rossi a -13 da Agostini
In termini di numero di vittorie, Valentino Rossi è il pilota più vincente di sempre in classe regina: con il trionfo al GP del Qatar il pesarese ha portato a quota 83 le vittorie tra 500cc/MotoGP, 109 in carriera, riducendo così a 13 successi il margine di vittorie dal più titolato di sempre, Giacomo Agostini, detentore di 15 titoli mondiali, 68 successi in classe regina ma ancora oggi il pilota più vincente in assoluto con 122 vittorie nel Motomondiale, 123 complessivamente se si considera anche la vittoria in 750cc in Germania ad Hockenheim nel 1977, ultimo trionfo del campione italiano prima del suo ritiro. Terzo gradino del podio degli italiani più vincenti di sempre per il Corsaro Max Biaggi che negli anni del Motomondiale ha colto 42 vittorie complessive, 13 in classe regina, entrando nell’albo d’oro del mondiale per il record assoluto dei 4 titoli conquistati in classe 250cc dal 1994 al 1996 in sella all’Aprilia e nel 1997 su Honda.
Rossi a -13 da Agostini
In termini di numero di vittorie, Valentino Rossi è il pilota più vincente di sempre in classe regina: con il trionfo al GP del Qatar il pesarese ha portato a quota 83 le vittorie tra 500cc/MotoGP, 109 in carriera, riducendo così a 13 successi il margine di vittorie dal più titolato di sempre, Giacomo Agostini, detentore di 15 titoli mondiali, 68 successi in classe regina ma ancora oggi il pilota più vincente in assoluto con 122 vittorie nel Motomondiale, 123 complessivamente se si considera anche la vittoria in 750cc in Germania ad Hockenheim nel 1977, ultimo trionfo del campione italiano prima del suo ritiro. Terzo gradino del podio degli italiani più vincenti di sempre per il Corsaro Max Biaggi che negli anni del Motomondiale ha colto 42 vittorie complessive, 13 in classe regina, entrando nell’albo d’oro del mondiale per il record assoluto dei 4 titoli conquistati in classe 250cc dal 1994 al 1996 in sella all’Aprilia e nel 1997 su Honda.
martedì 31 marzo 2015
Losail, Valentino Rossi: “Una delle vittorie più belle della mia carriera”
Valentino Rossi vince la prima gara del 2015, una delle più avvincenti di sempre. “Ho detto questo molte volte ma questa volta è veramente la migliore. Dopo la partenza abbiamo recuperato tantissimo, abbiamo fatto un grandissimo lavoro durante le prove, la moto era fantastica e passo dopo passo sono arrivato là. Ho cercato di dare il massimo perché la moto si muoveva un p0′. Quando sono arrivato alle Ducati la moto di Jorge era difficile da passare". prosegue il pesarese che scattava dall’ottava casella della griglia di partenza del GP del Qatar.
Valentino è incontenibile, come la gioia che tracima dal suo sorriso e dallo sguardo, commosso e soddisfatto, che illumina il parterre dal podio. "Sono contento per me, per il mio team per la Yamaha. La bagarre con Dovizioso è stata fantastica, mi ha ricordato la sfida con Capirossi al Mugello nel 2006″, conclude il pesarese prima di ascoltare l’inno italino che suona per lui, per Andrea Dovizioso e Andrea Iannone, secondo e terzo rispettivamente in sella alla Ducati GP15.
Valentino è incontenibile, come la gioia che tracima dal suo sorriso e dallo sguardo, commosso e soddisfatto, che illumina il parterre dal podio. "Sono contento per me, per il mio team per la Yamaha. La bagarre con Dovizioso è stata fantastica, mi ha ricordato la sfida con Capirossi al Mugello nel 2006″, conclude il pesarese prima di ascoltare l’inno italino che suona per lui, per Andrea Dovizioso e Andrea Iannone, secondo e terzo rispettivamente in sella alla Ducati GP15.
lunedì 14 aprile 2014
Rossi: una grande occasione sprecata
Fino a metà gara il podio sembrava essere una formalità, “era un terzo posto facile”, ma poi il risveglio è stato brusco. La gomma anteriore ha alzato bandiera bianca e il Dottore si è trasformato in un birillo da schivare per i suoi avversari. Avevo un bel passo, mi sentivo bene. Avevo recuperato una partenza disastrosa.
Nelle libere qualche avvisaglia l’avevamo avuta ma questa mattina, nel warm up, avevo fatto 11 giri con una gomma usata. Mi sentivo tranquillo per la gara.
Per metà è andata bene. L’errore di Lorenzo mi aveva fatto perdere un po’ di concentrazione in partenza ed essendo sul lato sporco della pista la moto mi si era anche intraversata. Poi ero veloce, avevo fatto dei bei sorpassi e una volta ripreso Iannone me la stavo prendendo con calma, le due Honda erano oramai irraggiungibili e Jorge molto indietro. Avevo fatto un piccolo errore ma ero riuscito subito a riprenderlo. Anche guardando al fine settimana in generale, sono sempre stato abbastanza competitivo.
Nelle libere qualche avvisaglia l’avevamo avuta ma questa mattina, nel warm up, avevo fatto 11 giri con una gomma usata. Mi sentivo tranquillo per la gara.
Per metà è andata bene. L’errore di Lorenzo mi aveva fatto perdere un po’ di concentrazione in partenza ed essendo sul lato sporco della pista la moto mi si era anche intraversata. Poi ero veloce, avevo fatto dei bei sorpassi e una volta ripreso Iannone me la stavo prendendo con calma, le due Honda erano oramai irraggiungibili e Jorge molto indietro. Avevo fatto un piccolo errore ma ero riuscito subito a riprenderlo. Anche guardando al fine settimana in generale, sono sempre stato abbastanza competitivo.
mercoledì 5 febbraio 2014
Secondo giorno di test
Accompagnati come ieri dalle perfette condizioni meteo, i protagonisti della MotoGP si sono sfidati anche oggi nel secondo giorno di prove ufficiali dal Circuito Internazionale di Sepang. Marc Marquez è stato ancora una volta il piú veloce in pista, facendo segnare poco prima della “pausa pranzo” un crono stratosferico di 1'59.926, a meno di tre decimi dal record della pista che appartiene a Casey Stoner dal 2012. Il giovane talento di Cervera è stato l’unico pilota a scendere sotto il muro dei due minuti.
Sorride il team ufficiale Repsol HRC: al 2º posto infatti si piazza il compagno di squadra di Marquez, Dani Pedrosa. Il 28enne spagnolo, che quest’anno punta diretto al titolo iridato, è stato in testa alla classifica tempi nella prima parte della sessione, chiudendo alla fine con un gap di 4 decimi dal Campione del Mondo. La Honda completa il podio virtuale con il terzo posto di Stefan Bradl. Il pilota tedesco del team LCR è stato tra i piú veloci in questa seconda giornata di Sepang, gravitando sempre tra le prime posizioni. Il suo ritardo dal duo ufficiale é di appena 3 decimi.
Valentino Rossi sulla sua Yamaha Factory spezza l’egemonia della casa di Tokio classificandosi al 4º posto assoluto, a mezzo secondo da Marquez. Oggi il pesarese è stato alle prese con diverse regolazioni degli assetti, rivolti alla ricerca del feeling perfetto con la sua M1. Sempre una Yamaha, ma con specifiche diverse, agguanta la 5ª piazza dello schieramento: è la Open del team NGM Forward Mobile di Aleix Espergaró. Lo spagnolo ha chiuso a un decimo dalla M1 Factory del nove volte campione, ma soprattutto ha condotto la categoria delle Open per la prima volta nella top five.
Solo sesto il vice-Campione del Mondo, Jorge Lorenzo. All’inizio della giornata il maiorchino appariva particolarmente in palla, ma col ritorno degli altri protagonisti non è riuscito a tener il passo, concentrandosi sulle regolazioni del setup. Domani proverá ad affondare il colpo. Bradley Smith chiude il poker della casa di Iwata piazzandosi al 7º posto col tempo di 2’00.603. Il pilota inglese del team Monster Yamaha Tech3, si é inserito nel secondo gruppo degli inseguitori: dietro di lui, con un distacco di oltre 3 decimi, troviamo la Ducati di Andrea Iannone e la Honda di Alvaro Bautista.
Il pilota abruzzese si è confermato il piú veloce dei Ducatisti in pista, portando la sua Desmosedici del team Pramac Racing ancora una volta davanti alle moto ufficiali della casa di Borgo Panigale. Andrea ha girato quest’oggi ben 6 decimi piú veloce della giornata di ieri. Al 9º posto Alvaro Bautista è stato il pilota che ha chiuso questo secondo giorno di test entro il distacco di 1 secondo dalla vetta. Lo spagnolo del team Gresini nella prima parte della giornata ha lamentato anche un problema tecnico alla sua Honda che l’ha costretto a rientrare ai box.
La top ten è completata dal Campione del Mondo della Moto2, Pol Espargaró. Alle prese con la ricerca del miglior posizione di guida e con una moto nuova da imparare, lo spagnolo del team Yamaha Tech3 ha chiuso davanti alla coppia Ducati ufficiale di Andrea Dovizioso e Cal Crutchlow. Entrambi i piloti di Borgo Panigale si sono sensibilmente migliorati, girando 1”4 piú veloci rispetto al giorno inaugurale di ieri. Subito dietro il collaudatore Michele Pirro. Il pilota pugliese sta dando un grosso apporto a tutta la struttura dell’azienda bolognese.
Subito dietro troviamo la coppia dei piloti americani costituita da Nicky Hayden e Colin Edwards. Continuano dunque i problemi per il Campione del Mondo 2006, che non riesce a staccarsi dalla metá di classifica nonostante gli sforzi del team Drive Aspar. Il colombiano Yohnny Hernandez sulla Ducati Pramac in configurazione Open, precede un trio nipponico formato da Akiyoshi e Nakasuga, rispettivamente collaudatori di Honda e Yamaha, e del compagno di squadra di Hayden, Hiroshi Aoyama.
Al 20º posto la Suzuki di Randi de Puniet. Il francese ha chiuso a oltre 3 secondi da Marquez, ma è indubbio che il lavoro del team è tutto rivolto al rientro in MotoGP™ previsto nel 2015. Chiudono la classifica la Honda Gresini di Scott Redding, le Paul Bird Motorsport di Micheal Laverty e Broc Parkes, le Avintia Racing di Hector Barberá e Mike di Meglio. Il francese viene scavalcato all’ultimo posto dal pilota della Repubblica Ceca, Karel Abraham.
Domani, dalle 10 alle 18 ora locale (GMT +8 ), la terza e ultima giornata di questa prima settimana di test ufficiali a Sepang della MotoGP.
martedì 4 febbraio 2014
Primo giorno di test: le dichiarazioni di Rossi
Il Dottore é tornato. A dirlo é il cronometro del Circuito Internazionale di Sepang al termine della prima giornata dei test ufficiali del 2014. Primo al mattino ad entrare in pit-lane, il pesarese ha aggredito la pista malese con determinazione, dedicandosi alle regolazioni della moto.
“Sono contento e soddisfatto di come é andato il primo giorno di test. Abbiamo provato tante piccole cose, tanti piccoli dettagli che mi hanno aiutato soprattutto a fermare meglio la moto in staccata, particolare su cui l’anno scorso ho sempre sofferto.”
L’arrivo ai box di Silvano Galbusera sembra aver portato una ventata d’aria nuova, sintomo di un dialogo maggiore che si avverte dalla neonata collaborazione tra il pilota di Tavullia e il suo capo tecnico: “Sono contento perché sono riuscito a migliorare il feeling, e soprattutto perchè sono stato veloce per tutta la giornata: ero sempre nei primi tre. Tutto quindi molto positivo e i tempi sono giá buoni.”
Valentino non si accontenta. Mai. E’ un perfezionista e sa continuamente stimolare l’abiente e la squadra anche quando raggiunge un ottimo risultato come quello odierno. Il suo pensiero é giá rivolto a domani: “Alla fine ho cercato di migliorare un pó e ce l’ho fatta, sono andato sotto il 2’01. Purtroppo Marquez é andato troppo forte, nei prossimi giorni cercheremo di avvicinarci.”
venerdì 31 gennaio 2014
Schumacher: dopo un mese di coma, inizia il risveglio
Per Michael Schumacher sono iniziate le operazioni di risveglio dal coma artificiale che, da un mese, lo tiene immobilizzato in un letto all’ospedale di Grenoble, in seguito al grave incidente sugli sci del 29 dicembre. Il campione tedesco si può considerare dunque non più in pericolo di vita, ma i medici del reparto di rianimazione hanno solo deciso di ridurre la sedazione, per valutare se Schumi risponde agli stimoli, o se ci siano le condizioni per la riapertura degli occhi (spontanea o stimolata) o per movimenti spontanei o indotti degli arti. Il dottor Nicola Acciarri, neurochirurgo dell’Ospedale Bellaria di Bologna, come sia da escludere la possibilità che l’ex pilota di F1 possa parlare, data l’intubazione in corso.
Inizia così una sorta di “fase 2”, che alimenta la speranza per Schumacher di tornare ad una vita normale. Anche se il danno al cervello è stato grave: la compressione dovuta alle emorragie e agli edemi potrebbe aver compromesso l’emisfero celebrale sinistro, quello che controlla la parte destra del corpo e il linguaggio. Inoltre, l’atrofizzazione dei muscoli e delle articolazioni dovuta a questi 30 giorni di completa immobilità renderanno molto difficile la rieducazione e la riabilitazione. Un momento forse ancora più critico sta per iniziare per la moglie Corinna, i figli Gina Maria di 16 anni e Mick jr di 14, i parenti e gli amici più stretti, perché ancora non sanno che persona si troveranno di fronte quando Michael riaprirà gli occhi.
Inizia così una sorta di “fase 2”, che alimenta la speranza per Schumacher di tornare ad una vita normale. Anche se il danno al cervello è stato grave: la compressione dovuta alle emorragie e agli edemi potrebbe aver compromesso l’emisfero celebrale sinistro, quello che controlla la parte destra del corpo e il linguaggio. Inoltre, l’atrofizzazione dei muscoli e delle articolazioni dovuta a questi 30 giorni di completa immobilità renderanno molto difficile la rieducazione e la riabilitazione. Un momento forse ancora più critico sta per iniziare per la moglie Corinna, i figli Gina Maria di 16 anni e Mick jr di 14, i parenti e gli amici più stretti, perché ancora non sanno che persona si troveranno di fronte quando Michael riaprirà gli occhi.
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